Lavastoviglie: consigli green per risparmiare

Come ridurre il consumo di tempo, acqua, energia e ambiente

Prodotto Consumo Consigli 09 agosto 2018

Contrariamente a quanto si crede, Josephine Garis Cochrane, che nel 1886 inventò la lavapiatti domestica, non lo fece come atto di gentilezza verso le donne ma come rimedio per limitare i danni alle porcellane di famiglia, scheggiate e rovinate dalla servitù disattenta.

Dai tempi della Cochrane di acqua sotto i ponti (e sopra i piatti sporchi) ne è passata, e la lavastoviglie moderna ha da poco compiuto 50 anni. Eppure, se nelle case degli statunitensi è un elettrodomestico imprescindibile e nel nord Europa ha una diffusione pari all’80%, sono ancora tanti gli italiani che lavano i piatti a mano. Forse è il momento di gettare la spugna e capire quanto si può fare, e risparmiare, con questo elettrodomestico.

Pulisce meglio l’ammollo o la lavastoviglie?
Sciogliamo subito un dubbio: il lavaggio a mano non è più efficace del lavaggio in lavastoviglie. Grazie alle alte temperature, infatti, la lavapiatti permette di disinfettare le stoviglie più a fondo di quanto avviene lavandole a mano. A fare la vera differenza tra le due modalità sono la forza meccanica e l’energia termica - in poche parole, lo sfregamento e l’acqua calda - e non la quantità di detersivo usata.


A proposito di detersivo, abbiamo chiesto a Mario Rinaldi, responsabile acquisti grocery (drogheria) di Coop Alleanza 3.0, che ci ha raccontato qualcosa in più sul mondo dei detersivi per lavastoviglie.

Si vendono più detersivi per lavaggi a mano o per lavastoviglie?
“La differenza è geografica: al Nord il 70% delle vendite riguarda il detersivo per lavastoviglie, e progressivamente il numero cala al centro e ancora di più al Sud.

Quali sono i detersivi più venduti?
“Si acquistano principalmente tabs (le cosiddette pastiglie) perché sono molto comode e in genere contengono più principi attivi tutti in uno. È per questo che sugli scaffali troviamo una vasta scelta di prodotti, come ad esempio i 5 o 3 in 1, cioè pastiglie che oltre al detergente contengono l’anticalcare, il brillantante, e magari anche un prodotto antiodore o una protezione per i vetri. La tendenza sta comunque cambiando: si usa sempre di più il gel, un prodotto liquido ottimo per i cicli brevi proprio perché si può dosare”.
Accanto ai detersivi, ci sono i rimedi naturali ed ecologici, che possono fare la differenza quando usiamo la lavastoviglie: limone, sale e aceto. Il sale grosso da cucina addolcisce l’acqua sostituendo gli ioni di calcio e magnesio, responsabili degli aloni sulle stoviglie, con quelli di sodio. Una spruzzata di aceto aiuta a mantenere pulita la lavastoviglie, mentre il succo di limone o d'arancia è un alleato naturale contro i cattivi odori. Per chi ci tiene a rispettare l’ambiente ma non è avvezzo ai rimedi della nonna, ci sono sempre le pastiglie per lavastoviglie ecologiche della linea Viviverde.

Tempo, acqua, energia e ambiente: un risparmio su tutti i fronti
Oltre a ottenere una migliore pulizia, chi usa la lavastoviglie al posto dell’olio di gomito risparmia circa una settimana all’anno. Il calcolo è semplice: per rigovernare la cucina si impiega in media mezz’ora al giorno, tutto l’anno, festivi compresi. La stima sale al crescere delle stoviglie, ma scende all’aumentare del potere sgrassante del detersivo.
In aggiunta alla “settimana di vacanza” in più, la lavastoviglie fa risparmiare prima di tutto l’acqua. Il lavaggio a mano, infatti, è più “sprecone”: da un rubinetto aperto escono fino a 12 litri al minuto, e lavare o anche solo sciacquare i piatti sotto l’acqua corrente richiede fino a 60 litri. Con la lavastoviglie, invece, per un pieno carico di 12 coperti sono sufficienti 16 litri d’acqua.
Anche la bolletta della luce può risultare più leggera se si collega la lavastoviglie all’impianto di casa dell’acqua calda. Ad ogni lavaggio, per sgrassare meglio, la lavastoviglie scalda l’acqua fredda attraverso una resistenza interna (serpentina); questo riscaldamento è uno dei costi principali, ma un semplice rubinetto a due vie (in cui, cioè, una via porta l’acqua calda al lavandino e l’altra alla lavastoviglie) consente alla serpentina di lavorare meno perché scalda acqua che ha già una temperatura più alta.
Infine, si può risparmiare addirittura sul gas, perché il calore sprigionato dalla lavastoviglie intenta a sgrassare l’unto dei piatti del pranzo può essere usato per cucinare la cena!

Per evitare che gli alimenti vengano in contatto con il detersivo e l’acqua di lavaggio occorre chiuderli in un vaso ermetico o in un sacchetto adatto alla cottura. Certo, per il menù bisogna sapersi accontentare: niente pasta o ricette elaborate, ma solo pesce, ortaggi e alimenti che si possono cuocere a basse temperature. Un esempio? Le uova: a seconda che si scelga un programma intensivo, normale o eco, con le differenti temperature  di lavaggio si può cucinare un uovo sodo, alla goccia o alla coque.

 

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