La cena degli avanzi (commedia in 3 atti, anzi 4)

Come preparare una cena gustosa e divertente, per una serata all’insegna della creatività e dello stop agli sprechi

Prodotto Consumo Consigli 25 dicembre 2018

“Mettiamo una cosa in chiaro, io gli avanzi li mangio solo se ci sono costretto!”. In una deliziosa commedia all’italiana degli anni Sessanta, L’impiegato, un giovanissimo Nino Manfredi è protagonista di una improbabile cena in cui cerca di rifilare all’amico Francesco gli avanzi della colazione e dei pasti precedenti: una frittata, un pezzo di gorgonzola, per poi cedere di malavoglia l’amata bistecca (la “fettina”) appena cotta dalla madre, ma solo in nome della buona creanza.

Stare a tavola evitando gli sprechi però non è necessariamente un sacrificio, anzi può diventare un modo molto divertente e creativo per sfruttare tutto quello che è avanzato dai piatti delle feste appena trascorse, in compagnia di amici e parenti. Infatti, si sa che durante i cenoni delle festività, più spesso simili a opulenti pranzi di Trimalcione (o di Casa Surace, che a dir si voglia) che a modi per spizzicare qualcosa attendendo lo scoccare della mezzanotte, c’è sempre qualcosa che avanza nei piatti da portata. La nonna ha preparato troppi tortellini - “Ho paura che non mangiate abbastanza!” - , le lenticchie erano una quantità tale che avrebbero potuto saziare tutto il nord Italia - “Sì, ma portano fortuna!” -, il bollito, dopo la preparazione del brodo, “non sa di molto”, il panettone una volta tagliato è meglio consumarlo “sennò diventa duro”: insomma, con buona pace di Manfredi, ci sono mille modi per riciclare il cibo e renderlo ancora più buono!

L’arte di sapersi arrangiare prelevando dai ripiani del frigo quello che c’è e improvvisando una cena è più facile se tutti i commensali portano i rispettivi avanzi: così è un gioco da ragazzi preparare non tanto uno spuntino da sgranocchiare tra una tombolata e l’altra, o tra una partita a Marafone ed una (mediamente lunghissima) a Risiko, ma un vero e proprio remake dei cenoni delle feste in chiave super creativa, dall’antipasto al primo, al secondo e persino al dolce!

La ricetta ideale non esiste, e anzi la cosa più divertente è proprio lasciarsi ispirare da quello che ci si ritrova tra le mani (e nei tegami), ma ecco qualche spunto, a partire dai grandi classici dei piatti delle feste (e dei loro immancabili avanzi).

Consommé vegetale

La vita delle verdure utilizzate per il brodo sembra interrompersi inesorabilmente dopo che i cucchiai sono affondati nel piatto di pasta ripiena e le bocche avide cercano di evitare il poco educato “risucchio”, tanto avverso al Galateo. Sedano, pomodoro, patata (anche se alcuni non la usano perché “intorbidisce il brodo”), cipolla, zucchina: le verdure sono solitamente abbondanti e, soprattutto, saporitissime per via del lungo sobbollire insieme alle carni grasse e succulente, un vero peccato buttarle via. Se è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera, si può iniziare la cena degli avanzi con un piatto che fa da tradizionale e leggero apripista per il resto delle pietanze: un consommé vegetale. Basta prendere le verdure, ancora imbibite di brodo, e passarle al mixer, o al passaverdure se si preferisce evitare la consistenza grossolana delle bucce: non servono nemmeno sale o altri condimenti: un filo d’olio a crudo e l’antipasto è servito!

Risotto al cotechino e brandy

Semplicissimo da preparare, è un primo piatto a dir poco sontuoso, fatto con un ingrediente super economico, e con il più scomodo degli avanzi che rimane nella nostra dispensa. Il modo per smorzare l’aroma forte del cotechino, e renderlo delicatissimo, può essere quello di prepararlo come condimento di un risotto, mantecato con tanto parmigiano, e sfumarlo con la dolcezza del brandy. Accompagnarlo con un vermentino è “la morte sua”: sgrassa la bocca ed esalta i sapori forti di questa delizia.

Le polpettine di lesso

E se esiste una seconda vita per le verdure che hanno insaporito il brodo, esiste anche un modo per reinventare il cosiddetto “lesso”, cioè la carne bollita. Tritare le carni avanzate, aggiungere grana o altri tipi di formaggio, pane raffermo ammollato nel latte, e unire il tutto con uova e pangrattato: il procedimento, veloce e facile, per preparare delle gustosissime polpette, ideali sia per un secondo piatto insieme a un bel sugo rosso o al vino bianco, sia per un perfetto finger food, da abbinare alle salse che preferite, se le fate un po’ più piccine.

Tiramisù, con il pandoro

Il gran finale? Un riciclo super goloso, e sicuramente calorico, perché alla dieta ci pensiamo dopo il 6 gennaio: rivisitate la ricetta del dolce di origine friulana con una sola sostituzione, le fettine di pandoro avanzato al posto dei tradizionali savoiardi, inzuppate in un caffè zuccherato e bello forte. Impossibile che di questa delizia ne avanzi una cucchiaiata!

E se dopo le feste siete in partenza per una vacanza sulla neve, e non c’è tempo nemmeno per una cenetta veloce, non rinunciate comunque al riciclo e alla vostra battaglia contro gli sprechi: congelate le pietanze avanzate in contenitori per il freezer, indicando su ognuno la data, con l’attenzione ad evitare questo procedimento per cibi come formaggi, pomodori, verdure a foglia verde, uova, patate, frutta (anche secca) e insaccati. Oppure, in alternativa, preparate con contenitori di alluminio e sacchetti delle pratiche doggy bag per i vostri invitati. Vincete senza pudore la riluttanza di chi un tempo lo considerava maleducato: negli Stati Uniti è una pratica consolidata anche nei ristoranti più eleganti, e in Italia è stato sancito dalla Corte di Cassazione come un “diritto del consumatore”. Sicuramente avrete la benedizione di Michelle Obama, che nel 2009 se ne uscì da una ricca cena di gala in un ristorante romano con una vistosa doggy bag contenente i maccheroni avanzati!

 

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