Un cavolo in cucina

Un vellutata gustosa e delicata con due ingredienti insoliti: birra e cavolfiore

Prodotto Coop Ricette 26 novembre 2020

Adatta a ogni tipo di terreno, versatile in cucina, la famiglia delle crucifere (i cavoli) è economica e facile da reperire. Abitualmente li chiamiamo cavoli e in tutte le varianti (cappuccio, verza, fiore…) si prestano ad essere portati in tavola in tanti modi diversi. Nel corso della storia si è perso il vizio di regalarli al posto dei fiori, a Cosimo III dei Medici, per esempio, piacevano molto; ora invece sono protagonisti indiscussi dei piatti invernali perché è proprio con le prime gelate che danno la resa migliore.

La rivista Fior fiore in cucina propone una ricetta semplice con due ingredienti apparentemente distanti: la birra, fresca, estiva e profumata, e il cavolfiore, dolce muschiato e dall’odore forte e persistente. Ma è tutta colpa dello zolfo che, specialmente dopo la cottura, sprigiona un’essenza penetrante e poco gradevole. Due gli accorgimenti da seguire quando c’è un cavolo in cucina: avvolgere il coperchio di cottura in un sacchetto di pane (funge da filtro) e aprire la finestra!

 Ecco gli ingredienti per mettere a tavola 4/6 persone:

Mondate il cavolfiore e dividetelo in cimette. Mondate e tagliate il porro a fettine e la patata e cubetti, trasferiteli in una casseruola capiente in cui avrete fatto fondere il burro e fate rosolare dolcemente per un paio di minuti. Aggiungete le cimette di cavolfiore, un pizzico di sale e lasciate insaporire per 8-10 minuti a fuoco dolce, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Unite il brodo e la birra a temperatura ambiente in modo da arrivare a coprire tutte le verdure, quindi cuocete a fuoco moderato per 25 minuti o fino a quando il cavolfiore sarà diventato tenero. Nel frattempo tagliate il pane a cubetti e conditelo con 2 cucchiai d’olio, un pizzico di sale, pepe e semi di cumino. Massaggiatelo con le mani in modo che assorba uniformemente l’olio, ripassatelo in una padella antiaderente senza l’aggiunta di ulteriori grassi e fatelo dorare per qualche minuto. Quando il cavolfiore sarà tenero, riducetelo in crema con il frullatore a immersione e aggiungete altro brodo o altra birra a temperatura ambiente se il composto risulta troppo denso, oppure tenete sul fuoco altri 5 minuti se è troppo fluido. Servite la vellutata calda con i crostini, un filo d’olio e un pizzico di semi di cumino a piacere.


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