Il progetto
Dal 31 ottobre al 9 novembre Bologna ospita la 22ª edizione di Gender Bender, festival internazionale che esplora le rappresentazioni del corpo e del genere attraverso danza, cinema, arti visive e letteratura.
Organizzato dal Cassero LGBTQIA+ Center e curato da Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli, il Festival propone un ricco programma con prime nazionali e incontri, mettendo in dialogo artisti e artiste da tutto il mondo, e confermandosi come uno spazio di riflessione artistica e politica capace di esplorare le identità in continua evoluzione attraverso linguaggi innovativi.
Il tema di quest’anno è la resistenza dei corpi e la loro capacità di trasformazione in un mondo segnato da crisi globali. Tra i protagonisti della sezione danza, uno spazio centrale è dedicato alla nuova scena coreografica tedesca, con spettacoli di James Batchelor, Margarida Alfeirão e Moritz Ostruschnjak, tutti in prima nazionale. Batchelor presenterà “Shortcuts to Familiar Places”, un omaggio alla danza moderna, mentre Alfeirão esplorerà sensualità e piacere con “Lounge”. Ostruschnjak, invece, porterà in scena due lavori, “Terminal Beach” e “Tanzanweisungen”, caratterizzati da influenze street art e un’energia frenetica.
La sezione cinema presenterà 14 film, proiettati per la prima volta al Cinema Modernissimo di Bologna. Tra i titoli di rilievo, il documentario “S/HE IS STILL HER/E” di David Charles Rodrigues, che racconta la vita dell’artista d’avanguardia Genesis P-Orridge, e “Cidade; Campo” di Juliana Rojas, già premiato al Festival di Locarno. Completano il festival incontri con autori di spicco tra cui Walter Siti, che presenterà il suo nuovo libro “C’era una volta il corpo”, e Tommaso Giartosio, finalista al Premio Strega con “Autobiogrammatica”. Claudio Rossi Marcelli proporrà la conferenza spettacolo “Barbie siamo noi”, un viaggio attraverso sessant’anni di cultura pop e trasformazioni sociali.
Lo storico sostegno al Gender Bender Festival rientra nell’ambito dell’impegno di Coop Alleanza 3.0 nel contrasto ad ogni forma di discriminazione che si realizza con la campagna “Close the Gap”, che vede Coop impegnata nella battaglia per la riduzione di tutte le disuguaglianze di genere attraverso progetti e cantieri di lavoro, coinvolgendo anche i fornitori di prodotto a marchio, i soci e i consumatori in uno sforzo collettivo indirizzato verso obiettivi tangibili.
Tutte le informazioni sul programma, le modalità d’accesso e la biglietteria sono consultabili sul sito
genderbender.it.
Le passate edizioni
L’edizione 2023 è tornata alle sue date storiche, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, dopo tre anni en plein air, per ripopolare cinema, teatri, musei e altri spazi della città.
Lunedì 12 settembre alle ore 21 sul grande schermo al Giardino del Cavaticcio una serata dedicata a Coop Alleanza 3.0 con la proiezione del film dedicato all'esperienza delle donne Over 60, dal titolo Overtour con la regia di Andrea Zanoli. Il film ha diverse scene che testimoniano e raccontano proprio l'esperienza fatta a Bologna da Gribaudi e le donne over 60, e nella fattispecie nel punto vendita Coop in Piazza dei Martiri.
Il Festival ha scelto anche quest'anno di anticipare la programmazione nella stagione estiva e di continuare la felice sperimentazione della formula en plein air, già utilizzata nel 2020, allestendo un palco coperto per gli spettacoli di danza e uno schermo per le proiezioni cinema, così da rispettare le disposizioni relative alle distanze di sicurezza previste. Affetto Domino è stato il titolo di questa edizione, che è voluto passare da un modello di festival che semplicemente reagisce a una crisi – secondo una logica di causa effetto – a uno in cui opera coscientemente per diventare un agente che causa affetto, inteso nella sua accezione di fare qualcosa per qualcun altro.
Aut Out è stato il titolo di questa edizione in cui il festival si è reinventato, è uscito dai cinema e dai teatri, ha colto la sfida lanciata alla cultura e al mondo dell’arte da questi mesi di lockdown e restrizioni, e l’ha affrontata come un’opportunità per operare una trasformazione profonda della propria formula: il festival, nell’aut aut tra la conferma e il rinvio, ha scommesso sulla terza possibilità, quella di anticipare la programmazione nella stagione estiva e di sperimentare una formula en plein air, allestendo un palco coperto per gli spettacoli di danza e uno schermo per le proiezioni cinema, così da rispettare le disposizioni relative alle distanze di sicurezza previste.
Il titolo scelto per l'edizione 2019, “Radical Choc”, contiene il messaggio che la radicalità sia choccante e che il festival sia un’occasione per fare esplodere le contraddizioni e scardinare i luoghi comuni. 120 appuntamenti di cinema, danza, reading, incontri e conversazioni con artisti che si sono svolte in 20 location cittadine.
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