Il progetto
Dal 31 ottobre all’11 novembre ritorna il “Gender Bender”, il festival multidisciplinare prodotto dal Cassero LGBTI Center di Bologna. L’edizione 2023 torna alle sue date storiche, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, dopo tre anni en plein air, per ripopolare cinema, teatri, musei e altri spazi della città.
Il Festival presenta al pubblico gli immaginari prodotti dalla cultura contemporanea legati alle nuove rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale: un modello reale di come le differenze possano dare un contributo concreto alla costruzione di una società più ricca e accogliente sotto il profilo umano, sociale e culturale. E lo fa con proiezioni cinematografiche, spettacoli di danza e teatro, performance, mostre e installazioni di arti visive, incontri e convegni di letteratura, concerti e live set di musicisti e dj, party notturni.
Lo storico sostegno al Gender Bender Festival rientra nell’ambito dell’impegno di Coop Alleanza 3.0 nel contrasto ad ogni forma di discriminazione che si realizza con la campagna “Close the Gap”, che vede Coop impegnata nella battaglia per la riduzione di tutte le disuguaglianze di genere attraverso progetti e cantieri di lavoro, coinvolgendo anche i fornitori di prodotto a marchio, i soci e i consumatori in uno sforzo collettivo indirizzato verso obiettivi tangibili.
Per scoprire il programma completo e tutti gli eventi www.genderbender.it.
Le passate edizioni
Lunedì 12 settembre alle ore 21 sul grande schermo al Giardino del Cavaticcio una serata dedicata a Coop Alleanza 3.0 con la proiezione del film dedicato all'esperienza delle donne Over 60, dal titolo Overtour con la regia di Andrea Zanoli. Il film ha diverse scene che testimoniano e raccontano proprio l'esperienza fatta a Bologna da Gribaudi e le donne over 60, e nella fattispecie nel punto vendita Coop in Piazza dei Martiri.
Il Festival ha scelto anche quest'anno di anticipare la programmazione nella stagione estiva e di continuare la felice sperimentazione della formula en plein air, già utilizzata nel 2020, allestendo un palco coperto per gli spettacoli di danza e uno schermo per le proiezioni cinema, così da rispettare le disposizioni relative alle distanze di sicurezza previste. Affetto Domino è stato il titolo di questa edizione, che è voluto passare da un modello di festival che semplicemente reagisce a una crisi – secondo una logica di causa effetto – a uno in cui opera coscientemente per diventare un agente che causa affetto, inteso nella sua accezione di fare qualcosa per qualcun altro.
Aut Out è stato il titolo di questa edizione in cui il festival si è reinventato, è uscito dai cinema e dai teatri, ha colto la sfida lanciata alla cultura e al mondo dell’arte da questi mesi di lockdown e restrizioni, e l’ha affrontata come un’opportunità per operare una trasformazione profonda della propria formula: il festival, nell’aut aut tra la conferma e il rinvio, ha scommesso sulla terza possibilità, quella di anticipare la programmazione nella stagione estiva e di sperimentare una formula en plein air, allestendo un palco coperto per gli spettacoli di danza e uno schermo per le proiezioni cinema, così da rispettare le disposizioni relative alle distanze di sicurezza previste.
Il titolo scelto per l'edizione 2019, “Radical Choc”, contiene il messaggio che la radicalità sia choccante e che il festival sia un’occasione per fare esplodere le contraddizioni e scardinare i luoghi comuni. 120 appuntamenti di cinema, danza, reading, incontri e conversazioni con artisti che si sono svolte in 20 location cittadine.
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