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Adorazione dei Magi (XVII sec.)
Una tela che testimonia l'ascendente su composizione e stile della scuola bassanesca nel Seicento a Vicenza
REGIONE
Veneto
SI E' VOTATO
DAL 1 AL 31 OTTOBRE
L'opera e il suo restauro
Grazie al tuo contributo è in corso il restauro di questa opera d’arte
Le fasi del restauro in sintesi
- Indagini preliminari
- Consolidamento
- Pulitura
- Colmatura delle mancanze della tela
- Ritocco pittorico
- Applicazione del protettivo
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Dettagli opera
Storia dell'opera
La tela apparteneva originariamente a un dittico e il suo pessimo stato di conservazione ne rende difficile la lettura. Per l’attribuzione delle opere della Pinacoteca vicentina a Volpato appaiono probanti i confronti con le sue numerose opere sparse nel territorio e soprattutto con le varie redazioni dei medesimi soggetti. È assai probabile che l’Adorazione dei Magi sia la medesima tela che Wart Arslan vide nel salone al primo piano della Chiesa di San Rocco, dal momento che la descrizione e le dimensioni sono confrontabili. Lo studioso datava l’opera alla metà del secolo XVIII, ravvisandovi “accenti cignaroleschi e freddezze neoclassiche”, ipotizzando però che fosse il medesimo quadro che l’Alverà assegnava al Tomasini, e che i successivi estensori di cataloghi delle opere dell’allievo di Carpioni riporteranno, senza conoscere direttamente, tra le sue tele perdute.
Le caratteristiche del restauro in sintesi
L’intervento prevede l’asporto dell’opera dal suo alloggiamento, il rilievo fotografico, anche a luce infrarossa, per la localizzazione delle zone maggiormente degradate della tela. Si procederà quindi al consolidamento alla pulizia della tela. Con la pulizia saranno rimossi i detriti accumulati nel tempo e sarà asportata l’ossidazione. Successivamente, con l’intervento pittorico, si renderà omogenea la cromatura dei colori, verrà poi applicato un protettivo neutro e rafforzata la struttura che sorregge e contiene le opere.