Cristo morto
Ravenna
Scultura in terracotta raffigurante il Cristo morto, probabilmente parte di un gruppo scultoreo raffigurante un “compianto”.
REGIONE
Emilia-Romagna
SI E' VOTATO DAL
1 al 31 luglio
L'opera e il suo restauro
Grazie al contributo dei soci di Coop Alleanza 3.0, è in corso il restauro di questa opera d’arte.
Le fasi del restauro in sintesi
- Microprelievi
- Indagini preliminari per la verifica dello stato di consolidamento
- Saggi di pulitura preparatori
- Preconsolidamento delle parti maggiormente degradate
- Pulitura
- Incollaggio parti staccate e stuccatura aree deficitarie
- Consolidamento e applicazione di protettivo neutro
- Intervento di manutenzione della base con cornice
Stato di avanzamento dei lavori
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Dettagli opera
Storia dell'opera
L’opera era parte probabilmente di un gruppo scultoreo raffigurante un “Compianto del Cristo morto”, sul modello di quelli realizzati da Guido Mazzoni per l’oratorio di S. Giovanni della Buona Morte a Modena (1477-1479) e da Niccolò dell’Arca (1435-1494) per la chiesa di S. Maria della Vita di Bologna.
I gruppi statuari, in legno o terracotta, raffiguranti il tema del Compianto furono diffusi prevalentemente nei secoli XV-XVI. In essi il Cristo è rappresentato in genere disteso, attorniato da quanti, secondo la tradizione evangelica, erano presenti alla deposizione dalla croce: le tre Marie, la Maddalena, Giovanni, Giuseppe di Arimatea e Nicodemo.
Le caratteristiche del restauro in sintesi
La prima fase del restauro prevede microprelievi ed indagini per la verifica dello stato di consolidamento dell’opera. Dopo le analisi di routine si procede con la pulitura preparatoria, il preconsolidamento delle parti maggiormente degradate, una pulitura più approfondita. Il restauro prosegue con l’incollaggio delle parti staccate e la stuccatura delle aree deficitarie. Si conclude con il consolidamento e l’applicazione di un protettivo neutro. È prevista anche la manutenzione della base con cornice.
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