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Ritratto della famiglia Antonio Busetto Petich
Pordenone
Un ritratto con famiglia per suggellare l'impresa della costruzione del ponte ferroviario sulla laguna di Venezia (1843)
REGIONE
Friuli-Venezia Giulia
SI E' VOTATO DAL
1 al 31 ottobre
L'opera e il suo restauro
Grazie al tuo contributo questa opera d’arte è stata restaurata
Le fasi del restauro in sintesi
- Indagini preliminari e microprelievi
- Pulitura
- Consolidamento preliminare
- Tensionamento tela
- Ritocco pittorico
- Applicazione protettivo
Azienda incaricata del restauro:
Stato di avanzamento dei lavori
02/09/2020
Le ultime novità
Verso l'inaugurazione. Ecco le ultime immagini del ritratto pronto per l'inaugurazione, che avverrà a fine anno in concomitanza della mostra dedicata all'autore.
Verso il gran finale. Ecco alcune immagini delle ultime attività: fissaggio del colore, svelinatura, tensionatura sul nuovo telaio armonico, doratura delle parti mancati della cornice.
La pulitura. Ecco alcune immagini sullo stato di avanzamento dei lavori che riguardano la pulitura della tela, la velinatura della parte pittorica, la preparazione della tela per l’applicazione delle fasce perimetrali, l’applicazione delle fasce perimetrali e il consolidamento dell’angolo della cornice.
Questione di...cornice! Ecco le immagini dell’intervento sulla cornice, mentre la tela è in fase di tensionatura. Le fasi descritte sono quelle dell'applicazione del prodotto antitarlo, della pulitura, della stuccatura, e infine del rifacimento delle parti mancanti.
Al via il restauro! Ecco le prime immagini dell’opera, che mettono in evidenza le numerose crettature dello strato pittorico. La resturatrice che si occuperà del lavoro è Valentina Scuccato.
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Dettagli opera
Storia dell'opera
La storia del quadro si intreccia a quella della famiglia dell’impresario Antonio Busetto detto Petich, uno dei protagonisti delle vicende che portarono alla costruzione del ponte ferroviario sulla laguna di Venezia, opera architettonica progettata e realizzata nella prima metà degli anni Quaranta dell’Ottocento. La realizzazione dell’opera del ponte ferroviario fu, per quell’epoca, un’impresa davvero eccezionale, richiedendo l’impiego di enormi risorse economiche, materiali e umane. Buona parte dei meriti per l’esito positivo dei lavori fu riconosciuta all’appaltatore Busetto Petich che, per celebrare degnamente la conclusione dell’operazione, decise di commissionare all’Accademia di Belle Arti di Venezia un grande ritratto della sua famiglia che celebrasse e conservasse memoria dell’avvenimento. L’incarico fu affidato per 11.000 fiorini, forse nel 1843 o nel 1844, a Michelangelo Grigoletti che lo portò a compimento in tempi piuttosto ristretti, considerando che il grande dipinto figurava ormai terminato all’esposizione accademica tenutasi a Venezia nell’agosto del 1845.
In un interno arredato in stile Biedermeier, sono ritratti i membri della famiglia di Antonio Busetto Petich, raccolti attorno al tavolo a cui è seduto l’impresario che indica, con la mano sinistra, al figlio di fronte a lui, il ponte ferroviario sulla laguna ormai compiuto, visibile dalla finestra che si apre sul fondo. In piedi alle sue spalle, con la nipotina più piccola in braccio, è raffigurata la moglie, mentre al suo fianco compare la nuora che tiene per mano due dei suoi sette figli. Gli altri quattro si dispongono attorno al proprio genitore, due si collocano alle sue spalle, mentre due sono seduti a terra alla sua destra, intenti a giocare con un cagnolino.
Le caratteristiche del restauro in sintesi
L’opera denota alcuni problemi di conservazione che minacciano il suo discreto stato generale o potrebbero portare a repentine conseguenze negative, causando ulteriori danni o degrado. Si notano infatti una serie di cretti distribuiti su gran parte della superficie che formano una vera e propria “ragnatela”, dimostrando la perdita di coesione dei materiali costitutivi, ulteriormente accentuati da un progressivo rilassamento della tela. Sul retro la tela originale in lino non presenta lacerazioni ma si notano i segni dei cretti attraverso le cui fessure sono trapassate sul verso le vernici soprammesse durante restauri pregressi. L’intervento di restauro mirerà a restituire all’opera il corretto tensionamento e un’adeguata adesione della policromia al supporto, al fine di evitare la formazione di ulteriori ondulazioni, cretti, sollevamenti e cadute di colore. Il restauro si rende opportuno anche in vista di una mostra nella ricorrenza nel prossimo anno 2020 dei 150 dalla morte del pittore Michelangelo Grigoletti.