Serie di sculture lignee

Andreina Ciceri, dopo la scomparsa del marito, donò nel 1985 ai Civici Musei di Udine il gruppo di 28 statue lignee mentre altre opere della collezione privata furono donate ad altri musei della regione. Successivamente, con un lascito testamentario, ha destinato le notevoli raccolte archivistiche, documentarie, letterarie, artistiche ed etnografiche a diversi Istituti e Musei ai fini espositivi e di studio.

Tra le sculture della collezione custodita nel Museo Etnografoco sono state selezionate opere che vanno dal XIV al XVIII secolo. Il confronto con il contesto del museo offre rimandi costanti su molti temi: storia artistica, culti della religiosità, immagini d’arte e culti vernacolari, confronti fra culture dell’arco alpino, racconti di storie in termini agiografici e didattici.

Gli ulteriori interventi conservativi possono restituire alla città un corpus di opere di estrema importanza.

Da sempre il legno rappresenta uno dei mezzi più disponibili ed economici attraverso i quali l’essere umano cerca un contatto con la sfera del sacro. Questa produzione è stata a lungo annoverata come semplice artigianato o “arte popolare”. In realtà gli studi degli ultimi decenni hanno posto in risalto da un lato la diffusione delle sculture lignee in molte culture regionali e, dall'altro, il livello spesso altissimo della loro elaborazione formale.

Nell’impostare il lavoro di restauro di questo corpus di opere il Museo ha prestato particolare attenzione alla materia e alle sovrapposizioni di interventi avvenuti nel tempo e sono quindi stati pianificati gli ulteriori interventi conservativi.