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Stop agli stereotipi
Nuove animazioni di Saperecoop per una scuola inclusiva
Ognuno di noi agisce in base alle proprie convinzioni, ognuno possiede una propria “bolla culturale” che si costruisce a partire dalla scuola, dalla famiglia e dalla società. Far incontrare i diversi punti di vista non è semplice, perchè occorre rileggere la quotidianità e mettere in discussione le azioni di ogni giorno, persino i modi di pensare.
I laboratori per la scuola SapereCoop, che da tempo lavorano per promuovere consapevolezza e ne hanno fatto un punto di forza, maturato in oltre quarant’anni di esperienza fra classi e supermercati, hanno lavorato sulla necessità di una cultura inclusiva .
E' nato così, per quest'anno scolastico 2022-2023, un nuovo contenuto culturale: un percorso costruito appositamente per ripercorrere in chiave educativa la campagna per l’inclusione “Close the gap” con una riflessione su ruoli, generi e disuguaglianze che riguarda tutti, nel quotidiano. Perchè insegnare un atteggiamento inclusivo verso le diversità è possibile.
"Close the gap: nuove identità, nuove società": questo è il nome del percorso educativo che, in tre incontri, cerca di scoprire pregudizi inconsapevoli e di valorizzare la ricchezza delle diversità. Un momento rivolto alla 4a e 5a classe delle Scuola Primaria e Secondaria di I e II grado: per ragazzi e ragazze dai 9 ai 19 anni. L'obiettivo? Creare consapevolezza e sostenere gli insegnanti nello sforzo di costruire un sapere che abbracci le differenze e un linguaggio che non sottolinei le distanze ma i punti di comunione.
Perciò abbiamo deciso di chieder alle educatrici Serena Radicioni (Seacoop Imola) e Chiara Girotti (Coop La Lumaca Modena) che tutti i giorni si confrontano con la realtà delle classi e del supermercato, cosa accade durante gli incontri formativi.
Serena Radicioni, come ci si approccia alla classe?
Andando a esplorare un tema tanto attuale quanto delicato e complesso, è necessario essere preparati, aperti mentalmente e umanamente all’incontro con l’altro e al suo punto di vista ma, soprattutto, attenti a non fornire spiegazioni che veicolino preconcetti.
Quali strumenti didattici utilizzate?
Video e immagini, nonché tecniche di attivazione del gruppo per approfondire i concetti di stereotipo, pregiudizio e iniquità.
E cosa accade quando andate al supermercato con le classi?
Nella spesa simulata, ragazze e ragazzi possono osservare come vengono presentati i prodotti (colori, immagini, messaggi presenti sul packaging). Attraverso quesiti e dialoghi, poniamo le basi per sviluppare un processo di consapevolezza dei condizionamenti che agiscono nella costruzione e nello sviluppo dell’identità e, collateralmente, dell’essere consumatori.
Chiara Girotti, come interagite con gli insegnanti?
C’è sempre un confronto con gli insegnanti, che in questo caso mi hanno confermato l’importanza del percorso fatto insieme attraverso l’attività in classe e i webinar proposti da Coop. Nella loro esperienza, già al quinto anno della scuola primaria oggi i ragazzi si interrogano su diversigiudicante nei confronti degli altri.
Come reagiscono gli studenti nell’indagine sugli stereotipi culturali?
I ragazzi si rendono conto da soli di aver già sviluppato un pensiero stereotipato. Nel momento in cui ne sono consapevoli, si dimostrano particolarmente capaci di uscire dalle solite logiche e di modificare il proprio pensiero, operando dal particolare al generale. L’unica via possibile sembra quella della riflessione attiva sulle esperienze a cui tutti siamo sottoposti.