- Home
- Elenco News
- Buon Fine: insieme per combattere gli sprechi
Buon Fine: insieme per combattere gli sprechi
Una intervista per conoscere meglio la filiera virtuosa di questi prodotti
È possibile ridurre gli sprechi alimentari con l’aiuto di tutti? Certamente sì: ce lo insegna l’esperienza di Buon Fine, che portiamo avanti da anni realizzando un processo virtuoso, cooperativo e solidale.
Il progetto Buon Fine permette infatti di recuperare prodotti vicini alla scadenza o con piccole imperfezioni che altrimenti rimarrebbero magari invenduti e andrebbero ad accrescere lo spreco di risorse e di cibo, perché ritirati dagli scaffali ancora perfettamente integri e commestibili. Un processo che in più permette ai consumatori di risparmiare sulla spesa: acquistarli significa fare una spesa intelligente che fa risparmiare, e riduce l’impatto ambientale.
La "filiera" virtuosa dei prodotti Buon Fine inizia all'interno dei nostri negozi, come ci racconta Marinella Tralli, direttrice del punto vendita Coop di Correggio, in provincia di Reggio Emilia:
Ogni negozio della Cooperativa coinvolto nel progetto fa ogni giorno una selezione sugli scaffali dei prodotti da proporre in primo luogo ai soci per l'acquisto, con un forte sconto, dal 30 al 50%: sono prodotti vicini alla data di scadenza, o che presentano un piccolo difetto sulla confezione, ad es una lattina di pelati caduta per terra che si è leggermente ammaccata in un angolo e che il cliente potrebbe decidere di non acquistare a prezzo pieno a favore di un prodotto senza alcuna imperfezione, ma che a tutti gli effetti è un prodotto perfettamente conforme alla vendita.
Prodotti ancora buoni, che costano anche meno: dagli yogurt agli alimentari confezionati, dagli integratori alimentari alle carni confezionate, dal pane in cassetta al grana porzionato e conservato sottovuoto: molto spesso alimenti anche con un prezzo importante alla vendita, che quindi proporre con un notevole sconto per chi avesse necessità di utilizzarlo subito, è molto comodo ed economico!
I prodotti sono collocati in un'area dedicata del negozio, contrassegnata dal logo di Buon Fine, e ognuno presenta un'etichetta specifica, sovrapposta al codice a barre originario, che oltre alla grafica del progetto indica chiaramente lo sconto applicato, effettuato direttamente in cassa sullo scontrino al momento dell'acquisto.
Un processo che richiede attenzione e manutenzione continua: abbiamo un calendario specifico di rilevazione, previsto dalle nostre procedure interne, che ci indica per ogni prodotto quando può essere destinato a Buon Fine, e che tiene conto anche delle specificità peculiari del prodotto stesso. Ad esempio, se si tratta di un integratore alimentare da 30 capsule le cui indicazioni sulla confezione sono di assumerne una al giorno, dovrà essere collocato nell'area dedicata alla vendita scontata in un tempo che consenta l'intera assunzione mensile entro i termini di scadenza previsti.
La mia esperienza mi fa constatare che il progetto è molto apprezzato dai soci, che ci richiedono con grande interesse e consumano volentieri i prodotti Buon Fine, felici di far parte con noi di un circolo virtuoso di risparmio e cura per le risorse che condividiamo!
Ma non è finita qui. I prodotti scontati invenduti hanno ancora la possibilità di essere utilizzati: vengono infatti donati alle centinaia di realtà sul territorio che si occupano di persone e famiglie in difficoltà o a strutture per animali abbandonati, garantendo il completo rispetto delle normative igienico sanitarie di riferimento e di identificazione. Molto spesso le realtà beneficiarie si trovano in prossimità dei punti vendita e li utilizzano direttamente, realizzando quotidianamente pasti per i loro assistiti: in questo modo si realizza una filiera virtuosa a km zero contro lo spreco alimentare, senza intermediazioni che potrebbero generare nuovi sprechi. Oppure i prodotti vengono distribuiti sotto forma di pacchi alimentari, direttamente nelle mani di chi ne ha più necessità.
Quali prodotti possono essere donati alle associazioni ed enti che desiderano aderire al progetto? Lo abbiamo chiesto a Chiara Fadda, responsabile della Sicurezza Alimentare di Coop Alleanza 3.0.
Sostanzialmente, la Procedura di Autocontrollo condivisa con il personale di punto vendita indica che quasi la totalità delle categorie merceologiche che vendiamo possono essere donate alle associazioni che li richiedono: dai prodotti confezionati (ad eccezione ad esempio degli alcolici, che per nostra scelta decidiamo di non destinare a questo uso), alla frutta e verdura, salumi e latticini, prodotti della gastronomia, della macelleria e della pescheria, ma anche surgelati e alimenti di pane e pasticceria.
Con alcune cautele per quanto riguarda tutti i prodotti freschi e freschissimi: non sono donabili ad esempio frullati e macedonie di produzione interna pronti al consumo; prodotti della gastronomia o pesce venduti sfusi o preincartati al banco assistito; macinato di carne; alimenti destinati al consumo a crudo come sushi, sashimi e tartare; pasticceria fresca contenente farciture deperibili, e così via. In pratica escludiamo dalle donazioni i prodotti più delicati tra quelli che hanno subito una lavorazione o manipolazione a punto vendita e quelli che, anche se non manipolati da noi, andrebbero consumati immediatamente, cosa non sempre gestibile in una logica di donazione a fine giornata.
I prodotti, di qualsiasi merceologia si tratti, devono comunque presentarsi con data di scadenza non superata, chiaramente privi di muffe, senza odori, colori e consistenza anomali, e integri: possono essere ammesse rotture solo in caso di confezioni che contengono a loro volta impacchi integri (ad esempio una confezione di merendine con uno strappo nell'involucro esterno che contenga al suo interno però singoli incarti perfettamente integri).
I prodotti non devono infine aver subito un’interruzione della catena del caldo o del freddo e non devono presentare irregolarità di etichettatura riconducibili alla data di scadenza o alle sostanze o prodotti che provocano allergie e intolleranze.
Buon Fine diventa quindi un esempio concreto di come la collaborazione tra il mondo della grande distribuzione e il Terzo Settore possa generare un impatto positivo e tangibile sulla comunità. Ce lo racconta Don Gianni di Fondazione Caritas San Benedetto del Tronto ETS, che ritira i prodotti di Buon Fine dall'ipercoop Porto Grande di San Benedetto:
Riceviamo mediamente due carrelli di prodotti al mese dai punti vendita Coop. Questo generoso apporto si traduce in un sostegno concreto per circa 250 famiglie che periodicamente si rivolgono alla nostra Caritas per ricevere un pacco viveri. Anche grazie a questa donazione, riusciamo a garantire loro un aiuto alimentare essenziale, composto da prodotti di prima necessità che contribuiscono a soddisfare i bisogni primari e a ridurre il peso delle difficoltà economiche.
Un aspetto particolarmente apprezzabile dell'iniziativa Buon Fine è l'attenzione rivolta anche ai più piccoli. Capita a volte di ricevere dolci o giochi con la confezione esterna leggermente deteriorata. I nostri operatori, con grande sensibilità, si prendono cura di questi prodotti, conservandoli appositamente per i bambini e le bambine che accompagnano i genitori durante la consegna del pacco viveri. Un piccolo gesto che si trasforma in un sorriso, un momento di gioia in un contesto spesso difficile. È importante sottolineare che, nonostante le confezioni possano presentare piccole imperfezioni esterne, la qualità intrinseca dei prodotti rimane inalterata, evitando così uno spreco inaccettabile e valorizzando al massimo ogni risorsa.
Oltre al sostegno alle famiglie attraverso i pacchi viveri, le donazioni di Coop Alleanza 3.0 sono di vitale importanza anche per la nostra mensa, un servizio attivo 365 giorni l'anno che offre migliaia di pasti caldi a chi ne ha bisogno: la mensa rappresenta un luogo di accoglienza e di ristoro non solo fisico, ma anche sociale, un punto di riferimento per tante persone che vivono in condizioni di marginalità.
I numeri del 2024
Nel 2024, grazie ai prodotti con l’etichetta Buon fine scontati dal 30 al 50% e presenti negli spazi dedicati in tutti i negozi di Coop Alleanza 3.0, perché vicini alla scadenza o con piccoli difetti, ma ancora buoni, i soci e hanno risparmiato oltre 26.5 milioni di euro.
Inoltre, in 256 negozi della Cooperativa i prodotti scontati che sono rimasti invenduti sono stati poi donati a 380 associazioni e realtà del territorio, per un totale di 1.800 tonnellate di cibo che hanno garantito circa 10.000 pasti giornalieri a persone e famiglie in difficoltà.