OLIO SU TELA

Madonna addolorata con Santi (1830 ca.)

Chiesa S. Michele Arcangelo, Vito d'Asio, Pordenone

Marianna Pascoli (1790 – 1846)

8.252 VOTI 37%

EDIZIONE SPECIALE

SI E' VOTATO

DAL 8 APRILE AL 7 MAGGIO

L'opera e il suo restauro

Grazie ai soci che hanno votato per il restauro di questa opera d'arte

Le fasi del restauro in sintesi

  • Indagini preliminari
  • Rimozione depositi incoerenti
  • Consolidamento
  • Pulitura
  • Verniciatura finale

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Dettagli opera

Storia dell'opera

La pala d’altare, databile attorno al terzo decennio dell’Ottocento, è una delle opere che arricchiscono gli interni della chiesa di San Michele Arcangelo a Vito d’Asio, in provincia di Pordenone. Nell’opera possiamo ammirare la Madonna assisa in cielo, e in primo piano da sinistra i Santi Pietro, Giovanni Battista e Sant’Antonio, in una composizione che rimanda modelli cinquecenteschi, come evidente nella ripresa da Tiziano della figura del Battista, in linea con l’impostazione accademica caratterizzante la formazione della pittrice avvenuta con la guida di Teodoro Matteini a Venezia

La vita dell'artista

Conosciuta come pittrice e allieva, oltre che amica, del Canova, nacque a Monfalcone nel 1790 da genitori carnici. Predisposta al disegno fin da piccola, venne mandata al collegio di S. Spirito a Udine dove imparò i primi elementi della musica e del disegno. Andò quindi a Venezia, all’Accademia di belle arti, dove fu allieva di Teodoro Matteni. Là, oltre a imparare la tecnica, si esercitò copiando i lavori dei grandi maestri del passato, apprendendo direttamente da essi i principi fondamentali di espressione e di colore, inventando contemporaneamente una tecnica di parchettatura e di vernici per dare ai suoi lavori più consistenza e durata nel tempo. Per perfezionarsi visitò i grandi centri artistici di Bologna, Firenze, Roma. In questa città frequentò lo studio del Canova, in quegli anni all’apice della fama e dominatore indiscusso della scena neoclassica, che la incoraggiò, la consigliò e la indirizzò soprattutto alla ritrattistica. Oltre ai numerosi ritratti prodotti per i forestieri più abbienti, i suoi lavori ecclesiastici si ritrovano oggi in molte chiese venete.



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