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- Opera tua: un viaggio a tappe nell'arte italiana
- Marianna Pascoli
Madonna addolorata con Santi (1830 ca.)
EDIZIONE SPECIALE
SI E' VOTATO
DAL 8 APRILE AL 7 MAGGIO
L'opera e il suo restauro
Grazie ai soci che hanno votato per il restauro di questa opera d'arte
Le fasi del restauro in sintesi
- Indagini preliminari
- Rimozione depositi incoerenti
- Consolidamento
- Pulitura
- Verniciatura finale
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Dettagli opera
Storia dell'opera
La pala d’altare, databile attorno al terzo decennio dell’Ottocento, è una delle opere che arricchiscono gli interni della chiesa di San Michele Arcangelo a Vito d’Asio, in provincia di Pordenone. Nell’opera possiamo ammirare la Madonna assisa in cielo, e in primo piano da sinistra i Santi Pietro, Giovanni Battista e Sant’Antonio, in una composizione che rimanda modelli cinquecenteschi, come evidente nella ripresa da Tiziano della figura del Battista, in linea con l’impostazione accademica caratterizzante la formazione della pittrice avvenuta con la guida di Teodoro Matteini a Venezia
La vita dell'artista
Conosciuta come pittrice e allieva, oltre che amica, del Canova, nacque a Monfalcone nel 1790 da genitori carnici. Predisposta al disegno fin da piccola, venne mandata al collegio di S. Spirito a Udine dove imparò i primi elementi della musica e del disegno. Andò quindi a Venezia, all’Accademia di belle arti, dove fu allieva di Teodoro Matteni. Là, oltre a imparare la tecnica, si esercitò copiando i lavori dei grandi maestri del passato, apprendendo direttamente da essi i principi fondamentali di espressione e di colore, inventando contemporaneamente una tecnica di parchettatura e di vernici per dare ai suoi lavori più consistenza e durata nel tempo. Per perfezionarsi visitò i grandi centri artistici di Bologna, Firenze, Roma. In questa città frequentò lo studio del Canova, in quegli anni all’apice della fama e dominatore indiscusso della scena neoclassica, che la incoraggiò, la consigliò e la indirizzò soprattutto alla ritrattistica. Oltre ai numerosi ritratti prodotti per i forestieri più abbienti, i suoi lavori ecclesiastici si ritrovano oggi in molte chiese venete.