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Natura morta con cacciagione (XVII sec.)
La tradizione fiamminga e la natura morta come articolo di lusso
REGIONE
Marche
SI E' VOTATO
DAL 15 LUGLIO AL 14 AGOSTO
L'opera e il suo restauro
Grazie al tuo contributo questa opera d’arte è stata restaurata
Le fasi del restauro in sintesi
- Rilievo fotografico per individuare le zone più degradate
- Rimozione dei detriti e asporto dell’ossidazione
- Omogeneizzazione della cromatura dei colori
- Applicazione di un protettivo neutro
Stato di avanzamento dei lavori
14/11/2022
Le ultime novità
Pronti per la restituzione. Siamo pronti per la riconsegna dell'opera alla Pinacoteca di Ascoli e alla cittadinanza: appuntamento sabato 3 dicembre alle ore 12, alla presenza di Marco Fioravanti - Sindaco di Ascoli Piceno, Stefano Papetti - Direttore della Pinacoteca di Ascoli, Angelo Pavoni - Restauratore, Enrico Bressan - Fondaco Italia, Meri Marziali - Membro del Consiglio di Amministrazione di Coop Alleanza 3.0, Massimo Croci - Presidente di zona Soci Ascoli, Maurizio Gaigher - Responsabile Coordinamento Macroarea Soci Romagna Marche e Abruzzo.
Il riposizionamento. Ecco le immagini delle operazioni di riposizionamento e quindi del tensionamento sul nuovo telaio dell’opera, dell’asporto della carta giapponese ed il ritocco della verniciatura.
Verso il termine del restauro. Ecco le immagini delle operazioni di velinatura, il nuovo telo di supporto ed il nuovo telaio.
La pulitura. Ecco le immagini della pulitura del retro, il nuovo telo ed il ripristino delle fessure. Siamo a metà del percorso di restauro!
La rifoderatura. Ecco le immagini della rimozione delle vecchie toppe sul retro della tela e della rifoderatura della stessa perché molto degradata. Questo permette di consolidare l’opera per non rischiare nel tempo che abbia dei cedimenti che potrebbero lesionarla definitivamente. L'intervento è eseguito dal restauratore Angelo Pavoni di Ascoli Piceno.
Partite le prime indagini diagnostiche. Il restauro del dipito entra nella sua prima fase, realizzata da A.R.T. % Co srl spin-off dell’Università di Camerino, che hanno messo in evidenza i molti ritocchi alterati effettuati in occasione del restauro documentato nel 1926 e le cadute di colore in corrispondenza del telaio.
A breve le prove di pulitura.
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Dettagli opera
Storia dell'opera
L’opera di Joannes Hermans detto Monsù Aurora (1630 – 1677), pittore fiammingo che lavorò a lungo per il Principe Camillo Pamphilj e per il figlio, cardinale Benedetto, presenta un colore denso, l’esposizione accurata e ordinata degli animali, la luminosità che ferma i particolari con netta precisione ottica caratteristiche tipiche della produzione fiamminga.
Le caratteristiche del restauro in sintesi
L’intervento prevede il rilievo fotografico anche a luce infrarossa per la localizzazione delle zone maggiormente degradate della tela al fine di procedere al suo consolidamento. A seguire rimozione di detriti e l’asporto dell’ossidazione. Infine si interverrà per rendere omogenea la cromatura dei colori e all’applicazione di un protettivo neutro.