Un circolo virtuoso chiamato cultura

Una intervista a Gaetano Ventura, membro della nostra Commissione etica

Nella nostra serie di interviste ai componenti della Commissione etica di Coop Alleanza 3.0, dopo l'intervista a Giorgio Riccioni, attuale Responsabile etico, a Ombretta Ghiraldi, che ne è la Presidente, e a Fabrizia Dalcò, storica, specializzata in studi sul femminile e da sempre impegnata nel tema delle pari opportunità, è ora il turno di Gaetano Ventura.

Sono entrato in Cooperativa subito dopo la pensione, raggiunta dopo trent'anni di lavoro nella tipografia Laterza a Bari, dove ho incontrato persone di grande spessore culturale. Della Cooperativa mi hanno colpito fin da subito le tante attività sociali e culturali, e questo mi ha spinto a diventare socio volontario. Appassionato di cultura, ho iniziato a proporre attività ai responsabili del punto vendita di Bari Santa Caterina. Poi sono entrato nel Consiglio di amministrazione per dieci anni, nella Commissione elettorale e negli ultimi tre anni nella Commissione etica

Cultura e cooperazione: perché la scelta di impegnarsi in questo ambito?

La cultura è la base di tutto. La Carta dei valori di Coop afferma che la Cooperativa fa cultura, ed è una necessità oltre che un compito, perché Coop è anche un presidio di legalità. Cultura e legalità, infatti, vanno di pari passo: la cultura sviluppa senso civico. Ricordo episodi che mi hanno fatto amare questa realtà, come quando un dirigente rifiutò un contratto d’acquisto con un fornitore che non rispettava i contratti dei braccianti. Un altro esempio riguarda l’acqua. Coop ha promosso la campagna “Acqua di casa mia” per un consumo consapevole, verificando la possibilità di bere l’acqua del rubinetto, oppure se necessario a scegliere acqua in bottiglia di origine locale, per ridurre l’inquinamento. Un esempio dell’attenzione per l’ambiente e la salute che distingue Coop dalle altre catene. (la campagna del 2010 portò poi a sviluppare la caraffa a marchio Coop, ndr).

Quali sono in concreto i progetti che alimentano la cultura in Cooperativa?

Viviamo un periodo storico contrassegnato dall’irrazionalità, con eventi come la guerra alle porte dell’Europa, o la negazione della crisi climatica. Ecco il valore della cultura: aiuterebbe a evitare certi errori. Conoscere è fondamentale. Noi in quanto impresa cooperativa, mentre il capitalismo puro punta alla massimizzazione del profitto, ci impegniamo nella formazione dei nostri soci, per dare loro strumenti per capire, conoscere, interpretare. E con le attività di educazione al consumo consapevole, per esempio, portiamo nelle scuole laboratori per educare i giovani al consumo responsabile.
È nella nostra missione reinvestire gli utili non solo nello sviluppo della Cooperativa ma anche delle comunità in cui è presente. Un altro progetto, che mi sta molto a cuore è "Seminar libri", che consente ai clienti di prendere liberamente libri da leggere dagli scaffali allestiti nei negozi, e magari portarne degli altri, alimentando uno scambio continuo.

Coop è anche l’unica realtà della grande distribuzione con soci volontari. Qual è il valore di questa figura?

Solo Coop ha i soci volontari, ed è un elemento identitario fondamentale. Come diceva un cooperatore che ho conosciuto, «nella Cooperativa i soci sono il sangue, e i soci volontari sono le piastrine che lo nutrono». Condividono i valori cooperativi e ricevono formazione per conoscerli meglio. Solo la cultura genera un circolo virtuoso che porta alla legalità e al senso civico, mentre la mancanza di cultura genera disuguaglianze e problemi sociali.
Per chiudere voglio citare una massima di Epicuro: "Se vuoi bene a un amico, non aumentarne gli averi, ma sfrondane i desideri". In altri termini, il vero benessere non sta nell’accumulare, ma nel vivere con consapevolezza. Le persone non sono nate per consumare, e la filosofia di Coop è quella di offrire prodotti e servizi ma impegnarsi anche per il benessere delle comunità in cui i soci vivono. Cultura, legalità ed etica devono andare di pari passo con la sostenibilità economica. Se non lo capiamo, rischiamo di perdere ciò che ci rende davvero una cooperativa.


Inserisci ora il codice OTP che trovi nel messaggio SMS che ti è stato inviato.

Inserisci il codice di 6 cifre

Non hai ricevuto l'sms con il codice? Ti stiamo inviando il codice OTP: se non dovessi riceverlo, potrai richiedere un nuovo invio tra secondi.

Invia un nuovo codice

sync
Operazione completata con successo